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Cartelle esattoriali, riprende l’attività dell’Agenzia delle Entrate: tornano avvisi di pagamento e riscossione

Brutte notizie per chi è in debito con il Fisco italiano: la tregua decretata in piena emergenza Coronavirus è finita, l’attività di riscossione dell’Agenzia delle Entrate adesso riprenderà a pieno ritmo e, con essa, anche l’invio delle cartelle esattoriali.

Sospensione cartelle esattoriali e avvisi di accertamento: dal Cura Italia alla proroga al 15 ottobre

La sospensione dei pagamenti era stata approvata con l’emanazione del decreto Cura Italia, così, a partire dall’8 marzo, i contribuenti in debito con l’Erario non avrebbero dovuto preoccuparsi della loro posizione pendente nei confronti del Fisco. Lo stop all’invio delle cartelle esattoriali, nonché degli avvisi accertamento e quelli di pagamento e riscossione, è arrivato in un mondo critico per il nostro Paese, alle prese con una delle emergenze sanitarie più critiche di tutti i tempi.

Per far tirare un ulteriore sospiro di sollievo ai cittadini, dato che gli effetti del Coronavirus sull’economia e il commercio hanno continuato a farsi sentire anche nei mesi successivi al lockdown, il Governo ha deciso poi – con il dl Agosto – di prorogare questa moratoria, estendendola al 15 ottobre 2020.

Riprende l’attività dell’Agenzia delle Entrate 

Nonostante le difficoltà manifestate da molti imprenditori, famiglie e contribuenti, con la proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio 2021 non è stato esteso il termine di sospensione delle cartelle esattoriali e degli avvisi di accertamento. Le attività di riscossione dell’Agenzia delle Entrate, come già accennato sopra, riprenderanno infatti regolarmente a partire dal 16 ottobre 2020 (così come i pignoramenti su stipendi e pensioni anch’essi bloccati dal Cura Italia), mentre per le rate scadute nel periodo di sospensione stesso, la scadenza è fissata al 30 novembre 2020. In quest’ultimo caso, comunque, al contribuente viene riconosciuta la possibilità di differire il pagamento accedendo ad un piano di pagamento a rate, scegliendo di restituire la somma contestata in sei anni per 72 rate o in dieci anni per 120 rate mensili.

Restano fermi, inoltre, i termini per la rottamazione e il saldo e stralcio: coloro i quali vorranno regolarizzare la propria posizione con il Fisco, infatti, avranno un tempo massimo di cinque giorni per farlo, a meno che non si tratti di importi in scadenza al 10 dicembre 2020 (data in cui scadono tutte le rate di rottamazione e saldo e stralcio dell’anno in corso).

Fonte:quifinanza.it