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Sostegni bis: come funzionano i contratti di ricollocazione, solidarietà ed espansione

Nel nuovo pacchetto del decreto sono allo studio una serie di misure che riguardano il lavoro

Nel nuovo pacchetto del decreto Sostegni bis, sono allo studio una serie di misure che riguardano il lavoro. A partire dal contratto di ricollocazione annunciato dal ministro del Lavoro Andrea Orlando e dai contratti di solidarietà e di espansione.
Parlando a Roma agli Stati generali della natalità, a proposito del cosiddetto decreto sostegni bis, il premier Mario Draghi ha confermato che il testo – un provvedimento da circa 40 miliardi – sarà presentato questa settimana. Il premier lo ha chiamato decreto “Imprese, lavoro, professioni”.

Come funziona il contratto di ricollocazione

Il contratto di ricollocazione si applicherebbe a tutti i settori per mettere in moto la ripartenza dell’economia e dare alle aziende una vera alternativa ai licenziamenti. Si tratterebbe di un contratto a tempo indeterminato, legato alla formazione. Previsto un periodo di prova, al massimo di sei mesi, con sgravi contributivi al 100%, che dovranno essere restituiti se in seguito il lavoratore non viene assunto.
Gli sgravi si potranno cumulare anche con altri benefici già a disposizione delle aziende. La misura è stata studiata in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali, con l’obiettivo di scongiurare l’impatto sull’economia causato dalla fine del blocco dei licenziamenti. Nel decreto Sostegni bis entrerebbero anche il contratto di solidarietà, il contratto di espansione e misure specifiche per i settori del commercio e del turismo, molto colpiti dai lockdown legati alla pandemia da nuovo coronavirus.

Cosa prevede il contratto di solidarietà

Le aziende che a giugno avranno lo sblocco dei licenziamenti, in presenza di un calo del 50% di fatturato, potranno stipulare un contratto specifico che porta la retribuzione al 70%, prevedendo però un impegno al mantenimento dei livelli occupazionali.

Contratto di espansione per imprese fino a 100 dipendenti

Nel decreto Sostegni bis entrerà anche una modifica voluta dal ministro Orlando che riguarda il contratto di espansione. La misura è stata introdotta in via sperimentale per gli anni 2019-2020 dal decreto crescita. L’ammortizzatore sociale all’inizio si rivolgeva alle grandi imprese che volevano avviare processi di reindustrializzazione e di riorganizzazione che avevano come obiettivo quello di andare nella direzione dello sviluppo tecnologico. La legge di Bilancio per il 2021 ha poi prorogato lo strumento, estendendolo con un organico di almeno 500 dipendenti, di 250 nei casi di prepensionamento. Ora nel decreto Sostegni bis verrebbe abbassata la soglia di accesso a questo strumento, alle imprese con più di 100 dipendenti.

Esodo incentivato, nuove risorse, Cigs

La misura consente l’uscita dei lavoratori che si trovano a 60 mesi dalla pensione di vecchiaia o di anzianità, con un percorso di esodo incentivato. L’azienda può assumere risorse qualificate.
Prevista l’utilizzazione della Cigs fino a 18 mesi con una riduzione media oraria del 30% per i lavoratori senza il requisito per lo “scivolo”.
Il contratto prevede la formazione per i dipendenti sulle competenze che hanno necessità di aggiornamenti, come per esempio le competenze tecnologiche. Il costo di questo allargamento del raggio d’azione della misura è attualmente stimato fra i 200 e i 300 milioni.
L’abbassamento della soglia a 100 addetti potrebbe interessare una platea di circa 27mila dipendenti nel 2021, e lo stesso numero nel 2022.

Fonte:Sole24Ore