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In vigore il decreto Ristori ter: indennizzi alle nuove zone rosse

Testo pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il fondo cresce a 1,45 miliardi: entra il codice Ateco del commercio al dettaglio di calzature e accessori

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legge Ristori ter. Il testo era stato firmato la sera di lunedì 23 novembre dal capo dello Stato dopo l’approvazione del Consiglio dei ministri avvenuta nella notte tra venerdì e sabato. Il decreto 23 novembre 2020 n.154 (“Misure finanziarie urgenti connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”) entra dunque in vigore: da oggi il fondo per l’estensione automatica degli indennizzi a fondo perduto alle attività produttive nelle zone diventate «rosse» o «arancioni» dopo il Dpcm del 3 novembre è dunque alimentato con nuove risorse pari a 1,45 miliardi di euro.

Nuovi codici Ateco

Tra i codici Ateco destinatari del ristoro automatico al 200% entra il 47.72.10 (commercio al dettaglio di calzature e accessori).
Il decreto destina inoltre 400 milioni ai sindaci per gli aiuti alimentari e 100 milioni al commissario all’emergenza Domenico Arcuri per l’acquisto di farmaci per curare i pazienti positivi al Covid.

In arrivo il Ristori quater

Il governo intanto studia un nuovo decreto (Ristori quater) per il quale giovedì il Governo chiederà al Parlamento uno scostamento di bilancio di ulteriori 8 miliardi di euro: il provvedimento conterrà proroghe fiscali (tra cui gli acconti di fine novembre di Irpef, Ires e Irap e i pagamenti di Iva, ritenute e addizionali del 16 dicembre e l’acconto dell’Iva annuale dovuto entro il 27 dicembre) riservate a partita Iva e imprese fino a 50 milioni di fatturato con una perdita di almeno un terzo del volume d’affari nel primo semestre del 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra le ipotesi anche nuova rottamazione delle cartelle.

Con il decreto deficit/Pil al 10,8%

Il decreto legge Ristori 3, chiarisce la relazione tecnica al provvedimento pubblicato in Gazzetta Ufficiale, «dispone interventi nell’ambito delle autorizzazioni al ricorso all’indebitamento già approvate nel corso del 2020 dal Parlamento, in relazione al minor utilizzo di alcune misure previste dagli interventi effettuati in maggio e agosto». La stima del deficit per il 2020, già rivista dal 10,5% al 10,7% del Pil con il primo decreto Ristori, è ulteriormente rivista al 10,8%, in coerenza con quanto approvato dal Parlamento con le apposite risoluzioni in sede di Nadef 2020 e della relativa Relazione al Parlamento, aggiunge la Relazione tecnica. Dato che appare superato da quanto riportato nella Relazione al Parlamento per la richiesta di ulteriore scostamento da 8 miliardi finalizzato a finanziare il decreto Ristori 4, che stima al 10,4% il deficit tendenziale 2020. Da segnalare che la Relazione stessa indica un deficit già risalito al 10,8% con il decreto Ristori bis (n.149).

Fonte:Sole24Ore.com