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Nove settimane di Cig per tutti, stop tasse e mutui casa, congedi al 50% di stipendio, per autonomi 500 euro una tantum: ecco la mappa degli aiuti

Nove settimane di Cig per tutti, stop tasse e mutui casa, congedi al 50% di stipendio, per autonomi 500 euro una tantum: ecco la mappa degli aiuti

Sono alcune delle misure previste nel nuovo decreto legge che dovrebbe ottenere a stretto giro il via libera del Consiglio dei ministri

Congedi speciali pari al 50% della retribuzione o voucher babysitter per i lavoratori, dipendenti o autonomi, con figli piccoli a casa da scuola per l’emergenza coronavirus. Cassa integrazione in deroga allargata a tutti i settori mentre agli autonomi sarà riconosciuta una indennità una tantum di 500 euro. L’indennità è prevista per professionisti e collaboratori, per gli stagionali, i lavoratori del turismo e delle terme, dell’agricoltura e anche per i lavoratori dello spettacolo. E poi ancora sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per chi è in difficoltà, estesa anche agli autonomi, senza necessità di presentare l’Isee. Nel pacchetto per famiglie e imprese travolte dall’emergenza sanitaria anche il congelamento di tutti i versamenti di imposte e contributi del 16 marzo almeno per una settimana. Scatterà poi una proroga lunga dei versamenti di Iva, ritenute e contributi sulla base del fatturato e non più solo per alcune filiere.

Consiglio dei ministri in serata
Sono alcune delle misure contenute nel nuovo decreto legge – stando all’ultima bozza, ancora suscettibile di modifiche – all’esame del preconsiglio. Il provvedimento dovrebbe ottenere in tarda serata il via libera del Consiglio dei ministri (ma non si escludono ulteriori slittamenti). Si tratta di una vera e propria manovra economica: 113 articoli, con misure per famiglie, imprese, lavoratori. Ma anche aiuti specifici per il turismo e spinta alla produzione italiana di mascherine. A quanto si apprende è in corso la riunione del preconsiglio, a cui partecipano i tecnici e che è preparatoria al Cdm. Il Consiglio dei ministri era stato in un primo momento ipotizzato per questa mattina ma fin dalla serata di ieri, sabato 14 marzo, veniva considerato più probabile una convocazione per il pomeriggio. Lo slittamento del preconsiglio fa ora ipotizzare che il Cdm possa svolgersi in serata ma al momento non c’è alcuna convocazione ufficiale e c’è chi non esclude ulteriori slittamenti.

Risorse per oltre 22 miliardi
Un’iniezione di sostegno all’economia, subito, da 22 miliardi e oltre. E la possibilità per il governo di emettere titoli di Stato, e quindi nuovo debito, fino a 25 miliardi nel 2020. In particolare il decreto destina 1,15 miliardi al finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard e 1,5 miliardi al Fondo per le emergenze nazionali istituito presso la Protezione civile.

La pioggia di provvedimenti
Il decreto in via di approvazione è solo l’ultimo di una serie di provvedimenti che hanno ottenuto il via libera dell’esecutivo negli ultimi giorni (consulta il testo dei decreti). Dal 21 febbraio al 9 marzo sono stati adottati dal governo 17 atti tra Dl (decreti legge), Dpcm (decreti del Presidente del Consiglio) e ordinanze. Si contano 4 decreti legge, di cui uno convertito in legge in meno di due settimane (legge n. 13 del 5 marzo 2020). Con il Dl n. 6 gli italiani hanno iniziato a toccare con mano la quarantena e fare i conti con divieti e restrizioni. Il Dl n. 9 ha sospeso versamenti di tasse, bollette e contributi. Nella logica dell’emergenza continua sono arrivati anche altri due decreti d’urgenza. Quello sulla giustizia, con la sospensione dell’attività giudiziaria. Il quarto decreto legge sul Coronavirus tra l’8 e il 9 marzo è approdato sulla Gazzetta ufficiale fissando le regole per l’assunzione di 20mila unità tra medici e infermieri, autorizzando in deroga l’acquisto di presidi e attrezzature per sostenere l’emergenza continua nelle strutture sanitarie.

Congelati Iva, ritenute e contributi per tutti
Il provvedimento in via di approvazione – il quinto decreto legge della serie – è dunque solo l’ultimo atto. Anche in questo caso l’obiettivo è garantire liquidità a famiglie e aziende che da giorni devono fare i conti con questa emergenza sanitaria. In arrivo prima una sospensione di una settimana per tutti i contribuenti e per tutti i pagamenti in scadenza domani 16 marzo. Poi una proroga per tutti i contribuenti, non più selezionati in base alle filiere maggiormente colpite, ma in base al fatturato.

Credito d’imposta per lavoratori autonomi
A integrare il capitolo fiscale del decreto potrebbe arrivare anche l’introduzione di un credito d’imposta del 60% degli affitti di marzo di negozi e botteghe. L’obiettivo della misura è sostenere i lavoratori autonomi che svolgono la loro attività in affitto, ma sono stati costretti alla chiusura per rispettare le misure di contenimento adottate dal Governo per frenare il contagio.

Congedi genitori al 50% retribuzione

Nel pacchetto anche misure per le famiglie. Arrivano i congedi per i genitori che hanno figli sotto i 12 anni costretti a casa dalla chiusura delle scuole. I congedi “speciali” saranno validi dal 5 marzo per tutti i dipendenti. L’indennità sarà di massimo 15 giorni da utilizzare tra mamma e papà non contemporaneamente, e sarà pari al 50% della retribuzione. È quanto prevede l’ultima bozza del decreto suscettibile di modifiche. Nessun limite di età in caso di figli disabili. Sarà poi riconosciuto un congedo speciale non retribuito ai dipendenti con figli tra 12 e 16 anni. In alternativa ai congedi parentali, i genitori lavoratori dipendenti con figli sotto i 12 anni potranno richiedere i voucher baby-sitter. Il bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting è previsto «nel limite massimo complessivo di 600 euro e viene erogato mediante il libretto famiglia». Il voucher sale a 1000 euro per medici, infermieri, tecnici sanitari e ricercatori.

Stop mutui casa, anche autonomi

Nella bozza del provvedimento anche la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per chi è in difficoltà, estesa anche agli autonomi, senza necessità di presentare l’Isee. Il provvedimento, ancora suscettibile di modifiche, amplia le maglie del Fondo Gasparrini, attualmente riservato alle famiglie in difficoltà per la perdita del lavoro, morte o non autosufficienza anche a lavoratori autonomi o liberi professionisti che presentano autocertificazione di un calo di oltre un terzo del fatturato per l’emergenza. Previsto un fondo a garanzia di 500 milioni.

Cig per tutti fino a nove settimane

Il Governo mette sul piatto quasi 5 miliardi per gli ammortizzatori sociali. Torna la cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori di imprese, anche quelle “micro” fino a 5 dipendenti, incluso il settore agricolo, non coperte dagli attuali ammortizzatori sociali: il sussidio assicurerà fino a nove settimane di integrazione salariale. Si rafforza anche il fondo di integrazione salariale (il Fis), un altro strumento di sostegno al reddito in caso di cessazione o sospensione dell’attività lavorativa, rivisitato dalla riforma del 2015. Sempre sul fronte ammortizzatori, un’altra novità riguarda la cassa integrazione ordinaria: viene introdotta una causale unica speciale, «emergenza Covid-19», per assicurare la semplificazione delle procedure d’accesso.

12 giorni in più in 2 mesi permessi 104

Chi assiste persone disabili potrà chiedere fino a 12 giorni in più di permesso nei prossimi due mesi. I permessi previsti dalla legge 104 potranno essere aumentati di 12 giorni complessivi sia nel mese di marzo che nel mese di aprile.

A marzo premio 100 euro a chi lavora in sede
È previsto poi un premio di 100 euro per il mese di marzo 2020 ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che abbiano continuato a lavorare nella sede di lavoro. Il premio spetta a chi guadagni non più di 40mila euro l’anno ed è esentasse. Viene rapportato ai giorni di lavoro in sede e viene dato in via automatica dal datore di lavoro, se possibile nella busta paga di aprile o comunque entro il conguaglio di fine anno.

Fondo di ultima istanza per redditi bassi
Stando alla bozza del provvedimento, arriva un «fondo per il reddito di ultima istanza» per i lavoratori danneggiati dal Coronavirus. La misura prevede una forma di sostegno al reddito per lavoratori dipendenti e autonomi, che abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività e che nel corso del 2019 non avevano guadagnato più di 10mila euro. Per sostenerli viene istituito un fondo da 200 milioni per l’erogazione di una indennità nel 2020. Sarà il ministero del Lavoro a definire i criteri.

Bollette, allo studio un taglio da 2-3 miliardi
Tra le misure che potrebbero entrare nella versione finale del decreto legge, c’è un taglio da 2-3 miliardi delle bollette elettriche, secondo la proposta caldeggiata dal ministero dello Sviluppo economico, guidato dal grillino Stefano Patuanelli, anche se ancora non è stata decisa la platea dell’intervento. Allo stato attuale il taglio delle bollette – ipotesi circolata nei giorni scorsi – non è prevista dalla bozza del provvedimento.

Quasi tre miliardi per le pmi
Per quanto riguarda le aziende, è previsto l’ampliamento e potenziamento del fondo di garanzia per le Pmi, dotato di 1 miliardo in più, garanzie statali a sostegno della moratoria delle banche alle imprese per 1,73 miliardi di euro oltre che un sostegno fiscale alla cessione dei crediti deteriorati. In particolare il fondo garanzia Pmi vede ampliare e semplificare il suo raggio d’azione per i prossimi 9 mesi, elevando ad esempio la garanzia massima per singola impresa a 5 milioni di euro.

Fondi alle imprese per produrre mascherine
Il nuovo decreto legge stanzia 50 milioni e prevede che Invitalia, in qualità di soggetto gestore delle principali agevolazioni nazionali alle imprese, è autorizzata a erogare finanziamenti a fondo perduto o contributi in conto gestione, nonché finanziamenti agevolati, alle imprese che producono dispositivi di protezione individuale e medicali, «per assicurarne l’adeguata fornitura nel periodo di emergenza».

Si potranno requisire alberghi e macchinari
Il provvedimento mette in campo una serie di misure per l’emergenza sanitaria. In caso di necessità, ad esempio, il capo della protezione civile potrà requisire «in uso o in proprietà da ogni soggetto pubblico o privato» oltre ai presidi sanitari e medico-chirurgici, anche i macchinari e le altre dotazioni per le terapie intensive. I prefetti invece potranno provvedere alla requisizione in uso di «strutture alberghiere, ovvero di altri immobili aventi analoghe caratteristiche di idoneità», per ospitarvi chi deve fare la quarantena e non può restare a casa. Per fronteggiare l’emergenza strutture sanitarie private, accreditate e non, dovranno mettere a disposizione il personale sanitario, i locali e le apparecchiature. Le prestazioni saranno remunerate dalle regioni con una somma di denaro a titolo di indennità.

320 medici e infermieri militari in più
La bozza all’esame del pre consiglio dei ministri contempla presidi sanitari straordinari anche per il servizio sanitario militare. È messa in evidenza la necessità di incrementare il personale medico e infermieristico militare per 320 unità, di cui 120 medici e 200 infermieri, attraverso l’arruolamento straordinario e temporaneo, con una ferma eccezionale della durata di un anno.

Commissario straordinario coordina misure sanitarie
Una norma sancisce che il presidente del Consiglio con un suo decreto nomina un commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure sanitarie di contenimento e contrasto dell’emergenza Coronavirus. Il commissario straordinario può «requisire beni mobili, mobili registrati e immobili» per «potenziare la capienza delle strutture ospedaliere» e in particolare «i reparti di terapia intensiva e sub-intensiva». Il commissario inoltre «preserva e potenzia le filiere produttive dei beni necessari» per contenere l’emergenza, anche «costruendo nuovi stabilimenti e riconvertendo quelli esistenti» e può «organizzare la raccolta di fondi occorrenti», inclusi quelli privati. Il Commissario sarà – come annunciato dal premier Giuseppe Conte – l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri.

Fonte:Sole24Ore